Coinvolgimento delle parti sociali nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza

Le parti sociali sono state coinvolte nella preparazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza 2021 attraverso una maggiore varietà di contesti e procedure rispetto ai precedenti cicli del semestre europeo. Tuttavia, secondo quando riferito, la qualità e l’intensità del coinvolgimento sono state disomogenee e piuttosto modeste in un numero relativamente elevato di paesi.

La problematica più comune segnalata dalle parti sociali nella preparazione dei PRR è stata la mancanza di tempo sufficiente per la consultazione, nonché l’assenza di un riscontro adeguato in merito ai loro contributi ai piani. Sebbene il regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza imponga agli Stati membri di includere nei piani una sintesi del processo di consultazione con le parti sociali e altri portatori di interessi, la maggior parte dei PRR descrive solo brevemente tale processo e non riporta esplicitamente i pareri delle parti sociali né indica quali di essi sono stati presi in considerazione.

Il ciclo del semestre europeo 2022 rappresenta un’opportunità importante per l’attuazione delle riforme politiche e degli investimenti che gli Stati membri si sono impegnati a realizzare nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Sia le organizzazioni dei datori di lavoro sia i sindacati sono disposti a partecipare a processi di consultazione che contribuiranno all’attuazione delle misure politiche e delle riforme previste nei piani.

Tale impegno è ancora più critico nel contesto del conflitto in Ucraina, del previsto calo della crescita e dell’aumento dell’inflazione, che dovrebbero complicare ulteriormente la ripresa dell’UE dalla pandemia.

Il coinvolgimento delle parti sociali dell’UE nell’attuazione dei PRR accresce l’efficacia delle riforme strutturali necessarie per conseguire una crescita economica sostenibile, equa e inclusiva e garantire la resilienza sociale nell’affrontare la più grande crisi dei rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale. Il loro impegno è fondamentale anche per attuare il duplice obiettivo di transizione dell’UE, sostenendo al contempo l’attuazione del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali.